giovedì 13 marzo 2008
Piove: proiettato in anteprima nazionale
Ieri, Mercoledì 12 Marzo, ho avuto il piacere di chiudere l'Alba International Film Festival, con il mio primo lungometraggio di finzione: "piove".
Si giocava in casa. Ovvio.
Un film girato da un giovane di Alba, presentato ad Alba, durante il Festival di Alba, diciamocelo: non poteva che essere un successo. In casa è stato facile "vincere" ieri sera.
Molti gli applausi, direi anche troppi e i complimenti a fine proiezione.
Ringrazio tutti per la partecipazione alla serata e non solo per gli applausi, ma anche per le critiche che puntuali sono arrivate. Senza la critica, non posso crescere.
Il salto di qualità, credo evidente, fatto dal cortometraggio "una scelta di vita" a questo lungometraggio è avvennuto proprio grazie alle critiche costruttive fatte durante un intero anno. E' l'unico modo per migliorare.
Voglio chiarire però la scelta di "come girare piove": in molti me l'hanno chiesto.
Volevo raccontare la storia di un ragazzo che a 24/25 anni si sente spento, fuoriposto e vive una vita che si lascia letteralmente "passare" addosso.
La scelta di un ritmo molto lento, privo di azione è stata una scelta che ho fatto subito e che volevo trasmettere.
Se nel film mancava ritmo e se era troppo lento è perchè io raccontavo la storia di una persona lenta e priva di azione. Così era la persona, così doveva essere il film.
In fondo quando si vuole raccontare una storia di questo tipo (sono tanti i film che potrei citare che hanno fatto lo stesso gioco di "piove" garecciando in questi anni durante l'Alba Film Festival) la lentezza e la mancanza di azione sono due componenti fondamentali.
E' vero forse che in questo modo qualcuno esce dalla sala. Il rischio è reale, ma è un rischio che si può tranquillamente correre perchè quello che volevo trasmettere girando "piove" lo potevo trasmettere solo in questo modo.
"Annoiando un po' il pubblico". Suona male per uno che vorrebbe arrivare in alto, ma l'intenzione era esattamente quella e mi fa piacere che un po' di noia su alcune scene si sia sentita.
Per fare un esempio: mi vengono in mente le scene nei primi 15/20 minuti di film, dove vediamo prima il protagonista sul motorino mentre distribuisce la posta, oppure la scena dove sempre il protagonista si pela una mela.
Scene che sicuramente avete trovato tutti molto lunghe e giustamente noiose.
Così volevo che fossero. Volevo che il pubblico si annoiasse a guardare la vita una persona che francamente era proprio noiosa. Così è stato.
Se sia poi alla fine stata una scelta felice o meno, beh questo è il pubblico che lo decide.
Detto ciò e concludo, "piove" è un film con tante piccole grandi cose che non vanno.
Non sono rimasto in sala durante la proiezione proprio perchè io questi errori (più o meno evidenti) li vedo molto forti sullo schermo e ho preferito evitare.
La cosa davvero straordinaria è come è stato girato il film. 18 giorni di riprese a ritmo altissimi, 14 persone che componevano la troupe che hanno convissuto insieme e 2.000 Euro per realizzare il film.
Questo, come mi ha detto Padre Ottavio (fondatore dell'Alba International Film Festival) è, permettemi di dirlo, un piccolo miracolo. Grazie a tutti!
E ricordate: ogni critica è più che gradita: qui sul blog, via mail, detta a voce.
Con le vostre critiche mi auguro di crescere!
Un saluto!
Emanuele Caruso
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